
Al Concerto del Nuovo Anno 2019, viene proposto, il “Magnificat” di John Rutter.
- Soprano: Annagiulia Bonizzato
- Cori: Insieme Vocale “Città di Conegliano” e Corale “Vincenzo Ruffo” di Sacile
- Orchestra dell’Accademia Musicale Naonis di Pordenone
- Direttore: Alberto Pollesel
PROGRAMMA:
Andante per archi A. N. Skrjabin
Andante festivo J. Sibelius
Palladio K. Jenkins
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For the beauty of the earth J. Rutter
Look at the world J. Rutter
All things bright and beautiful J. Rutter
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MAGNIFICAT
Il Magnificat che il Concerto del Nuovo Anno 2019 propone, è un’opera musicale che si ispira al cantico biblico del primo capitolo del Vangelo secondo Luca, spesso tradotto in musica, perché utilizzato tanto nei vespri cattolici quanto nella “preghiera della sera” anglicana.
Nel cantico Maria loda e ringrazia Dio perché si è degnato di liberare il suo popolo e, per questo, esso è noto anche come cantico di Maria.
Completata nel 1990, la composizione di Rutter, costituita da sette movimenti, è basata sul testo latino del cantico, intervallato da “Of a Rose, a lovely Rose”, poema anonimo inglese su temi mariani, l’inizio del Sanctus e una preghiera a Maria.
La composizione di Rutter è una delle poche trasposizioni complete del cantico, insieme alla celeberrima omonima opera di Bach.
La critica musicale si è spesso divisa su questa opera, da un lato apprezzando un’orchestrazione brillante e molto colorata, dall’altro annotando la presenza di cliché musicali e un esercizio prevedibile di populismo sfarzoso.
Critica:
Noi lasciamo a voi il giudizio critico, con le parole dello stesso compositore: «Avevo da tempo desiderato di scrivere un Magnificat esteso, ma non ero sicuro di come affrontarlo fino a quando non ho trovato il mio punto di partenza nell’associazione del testo con la Vergine Maria.
In paesi come la Spagna, il Messico e Portorico, i giorni di festa della Vergine sono occasioni gioiose per le persone di scendere in strada e festeggiare con canti, balli e processioni.
Queste immagini di celebrazioni all’aperto erano, credo, da qualche parte nella mia mente mentre scrivevo, anche se ne sono stato pienamente consapevole solo dopo.
Ero inoltre conscio di seguire l’esempio di Bach, nell’aggiungere al testo liturgico, l’antico poema inglese “Of a Rose” e la preghiera “Sancta Maria”, un rafforzamento della connessione mariana e interpolando al terzo movimento il “Sanctus” alla maniera del canto gregoriano della Missa “Cum jubilo”».
John Rutter.
Nato a Londra il 24 Settembre 1945, ha studiato alla Highgate School assieme a John Tavener, musica al Clare College di Cambridge dove è docente di organo e direzione corale.
Nel 1981 ha fondato il coro dei Cambridge Singers, che continua a dirigere tuttora e con il quale ha inciso un vasto repertorio di musica sacra (incluse le sue composizioni).
Rutter spesso è chiamato a dirigere importanti cori professionistici e orchestre in tutto il mondo. Organista, compositore, direttore di coro e d’orchestra, arrangiatore e produttore musicale.
Mostra chiaramente di attingere alla tradizione corale contemporanea inglese e francese, alla tradizione corale statunitense e alla musica leggera.
Le composizioni sono prevalentemente rivolte alla musica corale di genere mottettistico a cappella, ma anche di carattere strutturalmente più complesso, come il Gloria ed il Requiem.
La musica di Rutter è molto popolare, particolarmente negli Stati Uniti, dove la NBC lo ha definito “il più grande compositore e direttore di musica corale vivente”, mentre nel Regno Unito essa riceve una accoglienza più tiepida, poiché molti esponenti della scuola corale anglicana tradizionale considerano Rutter troppo “commerciale” e poco legato alla tradizione.
Nonostante questo, nel 2002 la sua versione del Salmo 150, commissionata per il Giubileo d’oro della Regina, è stata eseguita per la S. Messa del Giorno del Ringraziamento nella Cattedrale di St. Paul a Londra.